L’analisi sulla sismicità storica del territorio ha considerato i dati macrosismici del database macrosismico Italiano, da cui sono stati selezionati gli eventi di maggiore rilevanza che hanno interessato il territorio di Senigallia.
In questo studio sono stati evidenziati 58 eventi di riferimento dal 1303, con indicati i parametri per l’area del catalogo, epicentro del sisma e per l’area del terremoto.
Nella lista risulta che la massima intensità macrosismica registrata è pari a 8-9 gradi per l’evento del 30 ottobre del 1930 nell’area epicentrale di Senigallia (5,81 Mw), cui seguono gli eventi con intensità di 7-8 gradi del 24 aprile 1741 nel Fabrianese, del 21 settembre 1897 nell’Adriatico Centrale e del 2 gennaio 1924 nel Medio Adriatico.
Di nuovo nell’area epicentrale di Senigallia si verifica un evento sismico il 31 luglio del 1943, con intensità di 6 gradi MCS (4,3 Mw).
Gli eventi sismici più recenti, del 4 febbraio 1972 nel Medio Adriatico e del 26 settembre 1997 nell’Appennino umbro-marchigano, hanno prodotto effetti d’intensità macrosismica compresi tra 5 e 6 gradi MCS
In particolare l’evento più ricordato è il Terremoto del 30 Ottobre 1930.
Dopo il sisma del 1930 il Comune di Senigallia viene inserito in zona sismica di 2° categoria e l’emanazione di una normativa (R.D.L. n.2105 del 22 Novembre 1937) regolamenta la costruzione dei nuovi edifici.
Lo scenario di rischio sismico del Comune di Senigallia è definito pertanto sulla base:
- degli studi ed indagini di Microzonazione Simica che hanno prodotto la Carta delle MOPS Microzone Omogenee in Prospettiva Sismica;
- dalla CLE Condizione Limite per l’Emergenza;
- dei dati forniti dall’INGV Marche.
In caso di evento, nel Comune di Senigallia sono state individuare n. 15 aree di prima accoglienza (campo tenda) per la popolazione
Il terremoto non è un evento prevedibile, pertanto le fasi operative nelle quali si articola la risposta del Sistema di Protezione Civile per un evento senza precursori si riducono alla sola Fase di allarme.
La gestione della fase post evento viene coordinata dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile se l’evento si inquadra come emergenza di livello nazionale in termini di energia rilasciata al suolo e livello di impatto sul territorio; in caso contrario verrà coordinata dalla Regione. In entrambi i casi il Comune dovrà comunque attivarsi secondo le procedure previste dal presente Piano e per quanto non è nelle sue disponibilità provvederà ad effettuare richiesta di supporto presso la struttura regionale e/o nazionale.
Informazione e formazione della popolazione
Nel periodo di intervento la popolazione sarà mantenuta costantemente informata sulle attività di emergenza in corso disposte dal Centro Operativo Comunale, nonché sulle norme comportamentali da adottare per agevolare le operazioni di soccorso.